I colori decisi e le vibrazioni magiche di un avventuroso viaggio africano riecheggiano nella collezione Primavera/Estate 2024 di Chiara Boni La Petite Robe , che, dopo diverse stagioni a New York, torna a sfilare a Milano. Le donne giramondo e super chic del brand approdano in città dopo un viaggio nella natura più selvaggia con un’attitudine positiva, che si riflette nel loro guardaroba elegante e gioioso. Scegliendo il comfort senza rinunciare alla massima raffinatezza, indossano abiti e completi dalle silhouette donanti, che esaltano la figura femminile. Memori dei loro indimenticabili ricordi di viaggio, optano per una palette di colori accattivante, che include sfumature sature di golden green, ink, orange juice e topazio in perfetto equilibrio con tonalità senza tempo di blu notte, nero e bianco.
Chiara Boni Primavera/Estate 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
Loora Pwd Spring Summer 2024 – Una brillante fusione di originalità, ingegnosità ed eleganza è stata esposta alla collezione Primavera Estate 2024 di Loora Pwd alla Milano Fashion Week. Con le sue silhouette forti, le tonalità accattivanti e l’eccellente manifattura, la collezione ha catturato perfettamente l’essenza della femminilità contemporanea. I designer hanno tratto ispirazione dalla natura, incorporando motivi floreali e trame organiche nei loro design. L’uso di tessuti lussuosi come seta, raso e chiffon aggiungeva un tocco di opulenza ai capi. Ogni pezzo è stato meticolosamente realizzato su misura per accentuare la forma femminile consentendo al contempo facilità di movimento, creando un equilibrio armonioso tra moda e funzionalità. I pezzi di spicco includevano abiti voluminosi con volant a cascata, tailleur pantaloni eleganti decorati con intricate perline e abiti eterei con delicati dettagli in pizzo. Dall’abbigliamento da giorno a quello da sera, la collezione Primavera Estate 2024 della Loora Pwd Milan Fashion Week ha offerto una vasta gamma di opzioni per la donna moderna che apprezza sia lo stile che la raffinatezza.
Loora Pwd Spring Summer 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
Questa è stata una collezione così poetica e ponderata, una collezione piena di bordi morbidi, tulle e seta stampata.
I fondatori Luca Lin e Galib Gassanoff si sono separati e Lin è ora responsabile della creatività e della strategia per l’etichetta che ha debuttato alla settimana della moda di Milano nel 2018.
Da allora ha attirato l’attenzione di Valentino, che ha sostenuto e promosso il marchio lo scorso settembre, ottenendo il meritato sostegno da parte dell’industria della moda italiana.
Act N.1 vuole promuovere l’inclusione e il multiculturalismo, e questa stagione non ha fatto eccezione. Modelle di tutte le età hanno sfilato per lo spettacolo, indossando modelli senza genere e un trucco simile a quello degli zombie, mentre si trascinavano lentamente verso un palco in stile ring di boxe.
Lin ha detto che voleva usare la palestra sotterranea e il ring di boxe per rappresentare il ritmo frenetico della vita e per denunciare il matrimonio forzato e minorile delle ragazze.
Modelle vestite con abiti quotidiani hanno camminato lentamente per la stanza e sono salite sul palco, che nel corso dello spettacolo è diventato sempre più affollato. La musica malinconica era dal vivo e proveniva da un erhu, un antico violino cinese a due corde.
Il marchio è noto soprattutto per i suoi capi in tulle drammatici e massimalisti, incrociati con la sartorialità, e questa stagione non ha fatto eccezione. Lin ha lavorato il tulle trasparente in capi di tutti i giorni come ampi pantaloni cargo e giacche sartoriali con spalline visibili, mentre il trench trasparente color rosa confetto era uno straordinario.
Ampie camicette di seta e pantaloni larghi e arrotolati erano disponibili in colori e stampe vivaci, mentre Lin ha portato il denim a grandi livelli, aggiungendo finiture invecchiate e dall’aspetto sporco ai jeans, trasformando il tessuto in corsetti strutturati; e aggiungendo grandi tasche applicate ai jeans XXL.
Un paio di jeans era indossato sotto un abito di tulle arricciato verde brillante: era un look unico per la festa e l’after party.
La sposa appariva con un velo enorme ed elaborato come un’aureola esagerata; pantaloni bianchi arrotolati e una giacca da lavoro legata intorno alla vita. Dopo essere salita sul ring, ha gettato a terra il suo bouquet, chiudendo lo spettacolo in modo drammatico.
Act N.1 SPRING SUMMER 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
Alla settimana della moda di Milano, ICEBERG di James Long da il via con una sfilata indisciplinata. L’etichetta quarantanovenne mantiene sempre la tradizione in primo piano, debuttando con una vetrina animalesca piena di spettatori affamati di moda. ICEBERG festeggia il suo 50° anniversario nel 2024, anticipando il traguardo con la potenza per la Primavera/Estate 2024.
ICEBERG ha cambiato la sua pelle ribelle attraverso una collezione ricca di pelle di serpente piena di sicurezza, fatta per essere indossata dal tramonto all’alba. Il marchio è rinato attraverso elementi base della Maison radicati nella tradizione, vedendo la pelle lucida regnare sovrana sulla passerella. L’audace offerta è iniziata con un modello dagli occhi scuri che indossava un coordinato in pelle goffrata con cerniere alla caviglia e fondo forato, mentre altri indossavano chiusure asimmetriche e raffinate imbracature per le spalle. I completi ispirati ai motociclisti indossavano reti traforate e accessori metallici, passando a giacche di pelle di serpente colorate con un’identità oversize.
La collezione ha rivelato sacche di pelle ovunque, trasudando un sex appeal senza pari. Le uniformi color kaki sono arrivate con dettagli patchwork bianchi e accenti utilitaristici, vedendo delicati toni di grigio prendere vita su moderni trench, pantaloni con spacco e biancheria intima con doppia spallina. La collezione SS24 di ICEBERG era di natura libera, facendo rivivere pezzi d’archivio essenziali per i ribelli contemporanei.
ICEBERG SPRING SUMMER 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
La collezione Primavera/Estate 2024 del marchio italiano è stata un atto di equilibrio tra ariosità e struttura, riducendo lo sguardo all’essenziale. In questa stagione, la donna Philosophy di Lorenzo Serafini è stata definita da tre parole scelte: “sofisticata, disinvolta, intelligente”. Intitolata Instincts, la presentazione Primavera/Estate 2024 del marchio italiano è stata ridotta all’essenziale, l’ultima novità del graduale spostamento di Serafini verso un’estetica minimalista.
Le sue modelle hanno sfilato lungo una passerella tutta bianca in una sfilata di crema, beige e marrone cioccolato, con pezzi verde oliva e fard sparsi qua e là. Le silhouette di Serafini erano ampie ma leggere: gonne trasparenti lunghe fino al pavimento con cintura; pantaloni ampi con reggiseni e trench abbinati; e abiti ritagliati, che evocano qualcosa di antico con le loro fusciacche plissettate. Il designer ha citato Sharon Stone in Basic Instinct come influenza guida: “Questo tipo di atmosfera anni ’90… che [celebra] la facilità, la disinvoltura e il comfort. Voglio che le donne possano muoversi quando sono vestite”. La sartorialità di Serafini, quindi, è stata un atto di equilibrio tra disinvoltura e struttura, ottenuto attraverso una precisione assoluta. “Si tratta più di togliere qualcosa che di abbellirlo”, ha detto a Vogue. “È semplificato.”
Philosophy di Lorenzo Serafini spring summer 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
La nuova collezione Primavera Estate si ispira alle eroine del “Women’s Land Army” che, negli anni Quaranta, si riunirono per lavorare la terra e dare nutrimento alla nazione.
Lo stile workwear delle Land Girls funge da ispirazione per l’utility glamour di Max Mara e il giardino di Sissinghurst della poetessa inglese Vita Sackville-West suggerisce le vistose stampe floreali. Altra ispirazione è quella dell’orticoltura-mania che oggi sempe più divaga nelle città urbane.
Classici del workwear, pantaloni alla jodhpur e tute overall sono i protagonisti della collezione, realizzati in un drill tinto in una stupefacente profusione di colori che ricordano i fiori nei giardini dei cottage. Non mancano capi dai colori neutri e nei toni della sabbia che conferiscono un senso di lusso understated ai trench e alle giacche over. Abiti con la schiena scoperta che si ispirano ai grembiuli da giardinaggio e abiti in tre strati di chiffon con spalline in gabardine per uno stile chic, dal giorno alla sera.
Max Mara SPRING SUMMER 2024 – SFOGLIA LA COLLEZIONE.
Ermanno Scervino Spring Summer 2024 – Con la Collezione SS24, Ermanno Scervino celebra l’arte artigianale e il fascino femminile
La casa di moda ERMANNO SCERVINO ha presentato sabato 23 settembre, nell’ambito della Milano Fashion Week, la sua collezione Primavera Estate 2024, denominata “One of a kind”. La collezione è un omaggio all’arte e all’artigianato.
COLLEZIONI PRIMAVERA ESTATE 2024
Ogni capo trasuda l’innegabile passione del marchio per la creazione di capi che amplificano la bellezza delle donne che li indossano. I modelli bagnano chi li indossa con ricami meticolosi, tessuti lussuosi e forme seducenti che sottolineano il profondo amore dei designer Ermanno Daelli e Toni Scervino per la femminilità equilibrata e la genialità artigianale. La collezione dipinge un ritratto della femminilità, in cui la sicurezza di sé è un dato di fatto, la libertà è alla moda e lo scopo della moda è chiaro: delineare i contorni del corpo ed evidenziare la personalità unica di chi la indossa. Fondamentalmente, la moda, come concepita da Ermanno Scervino, è una miscela di creatività, artigianalità, abilità artistica ed eccellenza senza pari.
La Collezione Primavera Estate 2024 Ermanno Scervino mette in mostra l’essenza stessa dell’abbigliamento, curando un guardaroba che si distingue non solo per il suo fascino estetico ma per l’impareggiabile abilità dell’atelier del marchio e l’abilità sartoriale dei suoi artigiani. Gli abiti sembrano prendere vita: abiti a trapezio fluttuano attorno a chi li indossa, leggeri come l’aria, emanando una sensualità discreta. Gli abiti bustier fungono da strutture, ornati con intricati fiori ricamati a mano. Una cascata di volant plissè, che ricordano petali che cadono dolcemente, abbellisce i corpetti aderenti, mentre sofisticati abiti sottoveste, bordati in delicato pizzo, e abiti neri trasparenti creano un equilibrio tra innocenza e fascino.
Un dettaglio chiave di questa stagione sono i minuscoli petali di organza che trovano posto su maglieria, cardigan oversize e persino parka utilitaristici. Questi petali, a volte abbinati a completi di lingerie in pelle scamosciata, fungono da applicazioni floreali, catturando il delicato equilibrio tra forza e morbidezza che definisce lo stile di Ermanno Scervino. Ciò è più evidente nell’abito di questa stagione: una giacca decostruita a doppio petto abbinata a pantaloncini abbinati, intrisi di tonalità pastello, incluso un radioso azzurro pallido che è diventato sinonimo del marchio.
Sottolineando l’artigianato, Ermanno Scervino sottolinea il potere di trasformazione della moda, ricordandoci che l’abbigliamento può essere una fonte di forza, identità ed espressione di sé.
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AVAVAV’s SS24 collection – La stilista nata a Stoccolma Beate Karlsson ha chiuso la settimana della moda di Milano con un’altra sfilata virale, sorprendendo costantemente il suo pubblico con esperienze divertenti ad AVAVAV. La scorsa stagione, la collezione mista di AVAVAV è andata in pezzi sulla passerella, vedendo la Primavera/Estate 2024 esplodere in difficoltà. L’intima vetrina è stata inondata di partecipanti affamati di moda, ansiosi di vedere cosa avrebbe portato Karlsson, e lei non ha deluso. Innanzitutto, lo staff del backstage ha incollato rapidamente le pagine scarabocchiate da AVAVAV sul muro prima di spingere un modello sulla passerella.
Il modello è tornato rapidamente nel backstage nel caos indotto dallo stress, facendo a malapena due passi prima di andarsene. Il secondo modello camminava velocemente senza tempo da perdere, indossando una maglietta grafica appuntata sulle maniche con la scritta “ADD BACK?! lettering, imitando processi di progettazione frenetici. Altri hanno cercato di mantenere la calma con lacrime piene di mascara che rigavano i loro volti, presentando felpe con cappuccio “NO TIME TO DESIGN” che riflettono il concetto SS24. Rose arancioni sbocciavano su delicate camicie indossate in movimento, mentre ridicole felpe con cappuccio erano invertite per nascondere il tuo aspetto. I tatuaggi “Filthy Rich” sono stati fatti esplodere sul petto nudo delle modelle, lasciando i top nudi con leggings trasparenti, guanti e stivali pelosi. La collezione rifletteva le irrealistiche ristrettezze temporali del settore, destreggiandosi tra un milione di cose contemporaneamente, stagione dopo stagione. La collezione comica di AVAVAV è stata completata da sguardi ironici che hanno lasciato i partecipanti in lacrime. I blocchi di schiuma correvano avanti e indietro con la scritta “ADD SHAPE” scritta in pennarello, seguiti da un modello dagli occhi scuri avvolto in nastro adesivo. L’outfit finale è stato assolutamente divertente, creando un abito oversize esclusivamente da post-it.
The Attico Spring Summer 2024 – The Attico ha chiuso una strada di Milano per la sua prima sfilata
Non c’è voluto molto perché The Attico, lanciato nel 2016, attirasse un seguito di culto. Gli abiti da sera cupamente glamour dell’etichetta, inclusi miniabiti iridescenti, pantaloni cargo redux Y2k e tacchi alti spigolosi, sono rapidamente entrati nei radar degli addetti ai lavori e nello street style di Rihanna, Dua Lipa e Hailey Bieber.
Sebbene The Attico si occupi del tipo di pezzi ad alto wattaggio facili da immaginare sotto le luci di una passerella della settimana della moda, il marchio non ha mai tenuto uno spettacolo. (Aiuta il fatto che le fondatrici, Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini, siano influencer con un totale di oltre un milione di follower su Instagram, che potrebbero facilmente trasformarsi in clienti.) Ma il marchio sta crescendo e per la loro collezione Primavera 2024, The Attico ha deciso di finalmente fare una vera sfilata di moda.
Per il debutto in passerella del marchio, The Attico ha chiuso una strada residenziale nel quartiere Arco della Pace, a ovest di Milano. Lo spettacolo comprendeva 42 look, mescolando tessuti trasparenti e paillettes a specchio adatti per un magazzino furioso con giacche utili di grandi dimensioni e pantaloni cargo, oltre ad alcuni capispalla extra-oversize, che arrivavano su una colonna sonora pulsante di synth. È come se le modelle stesse vivessero nel quartiere, si preparassero per una serata fuori con i loro abiti più grandi e look-at-me, poi decidessero di tirare fuori un altoparlante e portare il club davanti alla porta di casa.
Tra gli ospiti seduti in prima fila – che in realtà era una fila di comodi divani in pelle spostati per l’evento – c’erano il nuovo direttore creativo di Gucci Sabato De Sarno, la designer di calzature Amina Muaddi, l’influencer Chiara Ferragni e la star di White Lotus Sabrina Impacciatore. Il pubblico era più numeroso degli invitati ufficiali; alcuni residenti del quartiere stavano sui balconi e sbirciavano dalle finestre del primo piano per osservare le modelle che passavano.
I look della collezione hanno ampliato la definizione di proverbiale abbigliamento “dal giorno alla notte”. C’era un trench grigio oversize e una sciarpa coordinata abbinati a pantaloni argento fuso, e un blazer nero con spalle forti sopra nient’altro che collant punteggiati di piume. Abiti semi-nudi erano ricoperti di paillettes riflettenti e sottili piume nere. Accessori come ballerine impreziosite da cristalli e pochette morbide e scintillanti sembrano predestinati a seguire il percorso dei sandali Devon (il che significa che saranno ovunque quando i pezzi commerciali saranno in vendita la prossima primavera).
Le sfilate rappresentano un investimento non trascurabile per i designer. Sette anni di attività, la prima sfilata di The Attico ha affermato di essere più fiduciosa che mai nel potenziale dei suoi appariscenti abiti da sera e accessori di trascendere il loro status di culto. Per quanto riguarda trasformare una strada tranquilla in una passerella, i designer potrebbero semplicemente strizzare l’occhio ai fan che già indossano The Attico nelle rispettive città e attirare l’attenzione quando lo fanno.
The Attico SPRING SUMMER 2024.- SFOGLIA LA COLLEZIONE
“Tutto quello che ho imparato l’ho imparato dai film.” (Audrey Hepburn)
Antonio Marras Spring Summer 2024. “Sono solo un narratore e il cinema è il mio mezzo. Mi piace perché ricrea la vita in movimento, la ingrandisce, la esalta, la distilla. Per me è molto più vicino alla creazione miracolosa della vita che, ad esempio, a un dipinto, alla musica o anche alla letteratura. Non è solo una forma d’arte; è in realtà una nuova forma di vita, con i propri ritmi, cadenze, prospettive e trasparenze. È il mio modo di raccontare una storia”. (Federico Fellini)
Uso la moda per raccontare storie e l’ho imparato andando al cinema. Il cinema, fonte inesauribile di storie, sogni, stati d’animo, personaggi, costumi, scenografie, narrazioni di esistenze eccezionali o di straordinaria normalità.
Il cinema è un compagno indispensabile nella vita. E lo è ancora di più per me, visto il lavoro che mi sono ritrovato a fare. Io, onnivoro del cinema, ho passato la mia adolescenza seduto tra il cinema Selva e il cinema Miramare di Alghero, guardando e rivedendo in loop film che ancora oggi fanno parte della mia vita. I personaggi sono come una famiglia, il cast di supporto come parenti; le loro storie sono le mie storie e anch’io ho vissuto i loro eventi. Ciò che sono diventato è anche il risultato di ciò che ho visto al cinema. È intimo e collettivo, un momento condiviso di introspezione, come nessun’altra forma di intrattenimento. Quando le luci si abbassano e la musica inizia con i titoli di testa, è come se salissimo a bordo di un’astronave che ci porta altrove, e nient’altro conta.
“Credo profondamente in quel linguaggio visivo che essenzialmente è il cinema, e arrivo addirittura a dire che un film dovrebbe essere compreso dal pubblico anche se non conosce la lingua originale. Considero il cinema una forma di espressione molto più potente del teatro… e anche della televisione, perché è una reazione collettiva. Il grande schermo gioca un ruolo cruciale in questo fenomeno. Quando le persone guardano un film al cinema, sono più concentrate”. (J. Losey)
Quando, nel 1967, la troupe cinematografica di Joseph Losey sbarcò ad Alghero alla ricerca di un set ideale, avevo sei anni, ma lo ricordo vividamente. E nel tempo, il film, gli esordi, gli eventi, le comparse locali, i gossip, i tentati rapimenti, il mega yacht Kalizma della coppia di star, con cani, bambini, chef, capitani e marinai al seguito, i gioielli Bulgari di la Diva, gli outfit realizzati appositamente dall’Atelier Tiziano con – pare – un giovane Karl Lagerfeld, i copricapo di Alexander da Parigi, il cibo che arriva ogni giorno direttamente da Londra, l’abbondanza di alcol, i litigi tra i due protagonisti, il 186- metro di Capo Caccia, e la stratosferica villa bianca arroccata sul mare tumultuoso, che si infrangeva continuamente contro le rocce in mezzo al vento, avevano assunto un’aura di mito.
Recentemente mi sono imbattuto nel docu-film di Sergio Naitza, “Un’estate con Joe, Liz & Richard”, che ricostruisce la leggendaria produzione di un film destinato a diventare, nel bene e nel male, un grande cult. E così mi sono immerso in quella calda estate dove il confine tra realtà e finzione, tra verità e menzogna, tra ricostruito ed esistente, tra agito e rivelato, tra immaginario e realtà, non era che un flebile soffio di vento.
Il film BOOM! intitolato “La Scogliera Dei Desideri” in italiano, adattato dalla sceneggiatura teatrale di Tennessee Williams “Il treno del latte non si ferma più qui”, con le icone di Hollywood Elizabeth Taylor e Richard Burton, catapultò Hollywood nel cuore di un mondo incontaminato, incontaminato e paese selvaggio.
Come per magia, da Mount Lee, Hollywood approda vicino a casa mia, ai confini dell’Impero, nella terra più pura e incontaminata del mondo.
Hollywood sulle scogliere di Capo Caccia, Alghero, Sardegna. Come non rimanerne affascinati?
Ho pensato che dovesse esserci innanzitutto una Diva, una Diva vera, con la D maiuscola, una Diva che non si crea né si improvvisa, una Diva che sapesse rappresentare sapientemente un mondo sulla scia della Babilonia hollywoodiana, dove tutto è possibile, dove il desiderio è un comando, dove l’inimmaginabile diventa routine: basta pensarlo, scriverlo e filmarlo. Marisa Schiaparelli Berenson appare, vaga e aleggia. Fascino, talento, performance, una Diva tra arte e vita. “Il cinema non è né un’arte, né una tecnica, è un mistero” (J. L. Godard)
Antonio Marras SS24, il set della passerella allestito come vari studi cinematografici, dove attori, attrici, operai, divi, segretario di produzione, costumista, segretario di montaggio, assistente personale, sarta, regista, produttore, coordinatore di set, ciak, tecnico del suono, comparse, si alternano modelle e aspiranti attori.
Antonio Marras Spring Summer 2024.- Sfoglia la collezione